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PD Partito disfatto!

21 Apr

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Partito Disfatto

Avevo pubblicato la vignetta con questo titolo immediatamente dopo l’incredibile fallimento dell’elezione di Romano Prodi, il secondo parricidio in due giorni da parte dei membri della compagine del Partito Democratico al Parlamento Italiano, senza avere il tempo di completare l’articolo,cosa che faccio oggi.

Mentre i diversi punti di vista all’interno di un partito sono naturale conseguenza del fatto che i parlamentari possano avere idee diverse da quelle del Segretario su uno specifico argomento, non si capisce come si possa fare una “standing ovation” per usare un termine caro ai sinistri che vogliono essere “chic”, e poi col voto segreto impallinare il candidato.

Bersani, che dopo questo fatto ha dichiarato che si dimetterà non appena eletto il nuovo Presidente, ha perso un’altra battaglia e viene con questo fatto, a sua volta impallinato dai franchi tiratori del suo partito.

Una dimostrazione d’inaffidabilità e doppiezza, ben lontano dalla presupposta superiorità morale della sinistra, che questo fatto certifica in modo evidente.

L’altro partito alleato del PD, il SEL, sinistra e libertà di Vendola, ha fatto la stessa cosa: il giorno prima vota Romano Prodi e il giorno dopo sostiene Stefano Rodotà (Comunista dichiarato, e uomo del PD) che in quest’occasione è diventato la bandiera del M5S. Una conversione di centottanta gradi, alla faccia della coerenza.

Basta leggere i primi punti dei famosi otto presentati dal PD, (che si occuperebbero solo di far fuori l’avversario Berlusconi), per avere la conferma che i signori del PD si muovono prevalentemente, mossi dall’astio verso gli avversari (che loro vedono come nemici) dalla vendetta e soprattutto attenti a far fuori chi non la pensa come loro, alla faccia della democrazia.

Il primo obiettivo è di salvare il partito, mentre i reali problemi che assillano i cittadini italiani, possono aspettare.

Del resto la parola democratica veniva ed è usata nei paesi comunisti, tipo Repubblica Democratica Tedesca, Repubblica democratica del Congo, Repubblica democratica dello Zaire e molti altri, i per dare in pasto agli ignoranti l’idea che sia un partito o un movimento che rispetta le opinioni degli altri.

La mistificazione, la doppiezza, e i sentimenti sopra esposti, in nome unicamente del potere del partito, sono in realtà mancanza di democrazia reale, che ha fatto sì che il PD sia un Partito Disfatto.

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PRIMARIE DI COALIZIONE DELLA SINISTRA:BERSANI HA VINTO, LA SINISTRA HA PERSO

3 Dic

 

La votazione di domenica due dicembre ha chiuso la kermesse delle primarie della coalizione di centro sinistra con la vittoria di Bersani, ora candidato premier alle prossime elezioni politiche.

Il fatto di non permettere di votare, a chi non aveva potuto votare al primo turno, (ne hanno accettati ottomila su centoventottomila che si erano iscritti on-line), già ha dato un messaggio negativo.

Una rigidità-convenienza dettata dalla paura, che i sostenitori di Renzi potessero ribaltare il risultato, e ciò nonostante il dichiarato appoggio di SEL di Vendola che aveva il quindici percento e che dichiarava di appoggiare Bersani.

Gli apparati e i vecchi sostenitori del PCI ora del PD hanno avuto altrettanta paura del nuovo così ben rappresentato dal giovane Matteo Renzi, e hanno preferito restare con ciò che conoscono, e col passato.

Pur avendo a disposizione un giovane leader con nuove idee, carismatico, chiaro nelle sue proposte, la sinistra non l’ha scelto, perdendo l’occasione per tagliare in modo netto col passato, quello delle contrapposizioni fine a se stesse, dell’ideologia comunista fallita ovunque e sopravissuta in Italia nonostante tutto ciò che si è visto e saputo nel mondo.

E’ così che chi è cresciuto all’ombra dell’ideologia comunista e che rappresenta lo zoccolo duro che ha sempre votato PCI in passato e ora PD, votando per il più Bersani, di fatto sta impedendo il rinnovamento.

Matteo Renzi rappresenta il quaranta percento di chi ha votato le primarie, e la percentuale sarebbe stata ancor maggiore se avessero permesso di votare liberamente, perché Renzi e le sue proposte sono piaciute anche a chi del PD non era.

Bersani comunque avrà un compito non facile, sia per la situazione economica generale, che non gli consentirà di fare quello che dice, ma soprattutto per la novità della proposta politica di Matteo Renzi, che influenzerà in modo consistente l’offerta politica futura del centrosinistra.

Bersani dovrà calibrare molto bene il suo programma perché, l’aumento dei consensi del PD secondo i recenti sondaggi di un buon trenta percento sui precedenti sondaggi, possa consolidarsi.

Un equilibrio da mantenere tra due posizioni opposte quella di Renzi e quella di Vendola, due anime che sembrano incompatibili a una prima analisi, ma che forzatamente dovrà essere trovato.

Il rischio di vedere scendere i consensi, recuperati quasi miracolosamente in poco tempo, proprio a causa della presenza del dibattito pubblico Renzi-Bersani, conclusasi come sappiamo, è reale e consistente, ed è anche per questo che è possibile dire che Bersani ha vinto e la sinistra italiana ha perso.

Saprà la destra, ora divisa, confusa, apparentemente senza idee e senza guida ritrovarsi? Dobbiamo sperarlo per il bene dell’Italia. Il Paese ha bisogno di essere governato e di formazioni politiche forti e sane.

Monti ha tracciato la strada adesso aspettiamo chi dovrà giocoforza seguirla.

 

a faccia a faccia, Bersani contro Renzi

29 Nov

A FACCIA A FACCIA, BERSANI contro RENZI.

L’indice  d’ascolto a faccia a faccia di ieri sera è stato abbastanza alto, del resto anche chi vota a destra, era fortemente interessato a capire quali fossero le differenze tra i due aspiranti a diventare il Presidente del Consiglio del prossimo Governo, sempre che il PD rimanga il partito di maggioranza relativa e la legge elettorale in vigore al momento del voto, lo consenta.

Se guardiamo però ai sondaggi recenti di tutte le fonti, il PD sta incrementando e supera ormai largamente il trenta percento e con le alleanze con SEL e altri piccoli, potrebbe arrivare al quaranta percento, soglia per avere il famoso premio di maggioranza dell’ultima proposta.

Il PDL si trova in una confusione terribile, e ieri sera guardando Porta a Porta, le differenze tra i vari componenti ex AN e Forza Italia sono emerse in maniera evidente.

Mancando la guida di Berlusconi, che ha fondato il movimento-partito, i vari elementi hanno creduto fosse il momento di mostrarsi, e rilevare le diversità.

Quand ghe minga el gatt, balen i ratt (quando il gatto non c’è, i topi ballano) recita un adagio milanese, senza per ciò voler offendere nessuno, ma purtroppo è la realtà.

Tutto ciò vuol dire che con ogni probabilità ci dovremo aspettare un governo di sinistra, nonostante tutto ciò che ne consegue, e ieri sera Bersani ha dato una chiara fotografia di cosa sarà.

Cambiamenti zero, sempre le solite cose della sinistra peggiorate da una destra debole che difficilmente potrà opporsi.

La conclusione di Bersani che considera come nuovo, il guardare negli occhi, le persone che sono in difficoltà, far diventare italiani i figli degli immigrati che qui vivono e studiano, e le altre affermazioni generiche, senza contenuto reale, non sono certamente indicazioni di come risolvere i grandi problemi che l’Italia ha di fronte.

Bersani appartiene alla vecchia guardia imbevuta d’ideologia comunista, purtroppo, con un angolo di prospettiva degno dei Soviet.

Proprio in questo momento la TV informa che i candidati,Bersani,Vendola,Tabacci,Puppato, si sono presi la briga di citare Renzi, che ha pubblicato su alcuni quotidiani come fare ad iscriversi al secondo turno,con la scusa che le regole non si cambiano in corso d’opera:la vera verità è che hanno paura di perdere e avere come segretario e candidato Premier Renzi,il rottamatore.

Se non fosse così, lascerebbero libere le votazioni, ma facendo così rinunciano in futuro ai voti di chi ha votato a destra e indeciso per chi votare vedrebbe in Renzi non solo una faccia nuova, ma chi potrebbe finalmente mettere la parola fine all’ideologia comunista, e guardando sì a chi è in difficoltà, con senso vero di solidarietà, ma non solo, può far cambiare direzione alla politica italiana.

Renzi cancellerebbe alcuni privilegi dei politici, come i vitalizi, ridurrebbe i parlamentari, i ministri, aiuterebbe la classe media, etc… Se tutto questo è destinato a restare nel libro dei sogni lo vedremo.

abbiamo le novità delle primarie:le solite cose

28 Nov

ABBIAMO LE NOVITÀ DELLE PRIMARIE: LE SOLITE COSE.

Sembra un gioco di parole ma è la realtà.

I contendenti appena finito lo scrutinio del primo turno delle primarie,hanno  commentato i dati: come sempre hanno vinto tutti.

La candidata Puppato cheha raccolto meno del tre percento,  ha rilasciato dichiarazioni sensate, lucide che votato da poco più del due percento, Tabacci ha detto che si è divertito, ognuno degli altri tre ha con toni diversi dichiarato di avere virtualmente vinto.

Bersani è molto soddisfatto, Vendola ha già messo all’asta al miglior offerente i suoi voti, e si sente arbitro del secondo turno, Renzi dice ripartiamo dallo zero a zero., pur avendo quasi il 9 percento di voti in meno.

Ieri  mattina la macchina propagandistica dichiarava oltre quattro milioni di voti, Prodi diceva che lui ne ha fatti votare di più(sic), ieri sera i votanti ufficiali superano di poco i tre milioni.

Una bella differenza e come sempre la sinistra usa una lente d’ingrandimento, quasi come i sindacati quando contano i partecipanti agli scioperi o alle manifestazioni di piazza.

In ogni caso un milione di votanti l’ha portato Renzi  e badate bene votanti delle regioni più rosse.

Ciò vuol dire che coloro che hanno sempre votato, prima PCI poi DS poi PD,vorrebbero cambiare un poco l’aria dando a Renzi la possibilità di finalmente svecchiare il partito introducendo un modo di fare politica più semplice, ma più scattante senza le remore del passato con poche idee ma chiare e soprattutto intese ad affrontare i problemi reali della gente.

A Bersani non piace la crescita oltre misura del contendente Renzi che apertamente parla di rottamazione , non piace e sta mettendo in atto tutte le furberie per evitare che altri che non sono andati   a votare possano esprimersi a favore di Renzi e fargli vincere le primarie.

Bersani fa finta di non sentire e prende la scusa del regolamento.

Con i problemi che ha l’Italia, la prima cosa che Bersani farebbe stante le sue dichiarazioni darebbe la nazionalità a tutti gli stranieri nati in Italia stravolgendo la regola dello”jus sanguinis”.

Obiettivo, i voti di quelli che già possono votare e dei futuri italiani in base alla “jus soli”.

La verità è che ha paura di perdere, e che possano andare a votare tutti coloro che hanno visto in Renzi  finalmente il rinnovamento del più importante partito della sinistra.

Questa sera sentiremo il faccia a faccia e potremo valutare meglio le differenze, già evidenti tra i due contendenti.

In funzione di chi vincerà e soprattutto con chi si alleerà il PD per poter governare, dipende il futuro prossimo dell’Italia e di tutti noi.

Abbiamo l’obbligo di sperare che vinca il migliore e il buon senso.