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PD il partito dei Dissociati:si pensa PC, si scrive PD ed è la DC.

25 Giu

PD, il Partito dei Dissociati. Si scrive PD si pensa PC ed è la DC.

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La politica italiana ha da sempre rappresentato per chi ci guarda da fuori un mistero, una materia pressoché indecifrabile, che resiste col suo mistero anche alle analisi della maggior parte dei politologi che a seconda della loro estrazione politica danno spiegazioni diametralmente opposte.
Una miriade d’interpretazioni ognuna con la pretesa di essere quella giusta che non fa che aumentare la già grande confusione.
Si direbbe che avere punti di vita diversi è nella natura degli uomini intelligenti, ma nel nostro caso, la fantasia italica é, una vera anomalia quasi una malattia che crea a chi cerca di districare la matassa aggrovigliata della nostra politica, enormi difficoltà e non solo.
Cosa si può dire allora? Cercare di capire innanzitutto.
In particolare negli ultimi anni, di governi che non sono passati da un voto popolare, ne abbiamo avuti tre, uno dopo l’altro, Monti, Letta, Renzi, ognuno con la sua caratteristica ma tutti con un solo regista, Giorgio Napolitano, Re Giorgio come ormai lo chiamano tutti. Si direbbe una repubblica presidenziale in fieri.
Re Giorgio sembra l’unico a essere uscito vittorioso da questa confusione e avere finito ciò che a posteriori si può dire sia sempre stato il suo piano: non solo ostacolare, anzi lavorare per l’estromissione di Berlusconi e quindi dell’area politica di centro destra, sostituirlo con dei tecnici, Monti e soci, per subito dopo portare Letta al Governo e poi benedire la presa di Palazzo Chigi via PD con la novità di Renzi.
Un vecchio comunista, che non ha mai smesso di esserlo, che ora viene anche premiato da un elettorato disattento, o talmente stanco e preoccupato del proprio futuro da decidere di votare per l’uomo” nuovo” che sembrerebbe avere gli attributi per provare a cambiare le cose, dimenticando quasi che Renzi è da vent’anni in politica ed è il segretario del PD.
Sono stati versati fiumi d’inchiostro e trasmesse infinite ore di talk show e ognuno a cercare di spiegare il fenomeno, tutto italiano, senza però arrivare a una conclusione univoca, mentre si continua a parlare di centro sinistra e centro destra, vecchie definizioni queste, come se le cose non fossero cambiate, e in modo profondo.
Il successo del movimento cinque stelle aveva preso tutti di sorpresa, e nessuno dei sondaggisti aveva avuto la capacità di cogliere il sentimento di scontento e rivolta del paese nelle sue reali proporzioni.
Non possiamo dimenticare che oltre il cinquanta percento non è andato  a votare stanco di chiacchiere e promesse, il che significa che le percentuali che i partiti tradizionali sbandierano devono essere tutte dimezzate, mentre quella di Grillo dovrebbe essere sommata ai non votanti quasi il settanta percento: bella rappresentanza popolare!
Le recenti elezioni europee, nelle quali il PD ha preso il 40,8 percento, una percentuale di voti mai vista sin dal 1958, hanno chiaramente definito che gli italiani sono sempre più confusi e che nella disperazione riescono a votare anche contro i propri principi.
Quanti dei cosi detti moderati, che votavano normalmente a destra, hanno scelto Renzi?  Si sono turati il naso, lasciando la testa fuori dai seggi, e hanno messo nelle urne il loro voto senza rendersi conto che così facendo autorizzavano si Renzi ma con lui tutto il PD a cantare vittoria e comportarsi di conseguenza da sinistra.
Che cosa vuol dire in pratica? Tasse, tasse e tasse, tante promesse di cambiamenti epocali, con scadenze precise delle quali nessuna rispettata, e ogni mossa, pro domo loro, come ai vecchi tempi democristiani, con i piedi in più scarpe.
Loro dicono che hanno cancellato le provincie, in realtà hanno solo cambiato il nome, senza risparmiare niente anzi aumentando i consiglieri.
Vogliono cancellare il Senato, ma lo mantengono come prima e lo mettono in mano ai sindaci e ai consiglieri regionali, e magari anche con l’immunità.
La legge elettorale è ancora lì ferma.
L’unica promessa mantenuta, che però non ha tutte le coperture, è stata quella degli 80 euro, che poi sono in media 54. Una bella operazione elettorale che ha dato i suoi frutti, visto il successo delle europee; un voto di scambio, bello e buono, altro che attenzione ai meno abbienti.
Hanno dato soldi a chi già ne guadagna almeno 1500 il mese, quindi gran parte del loro elettorato, dimenticandosi dei milioni di persone, come i pensionati alla minima che ormai non arrivano neanche alla terza settimana.
Se andiamo a scavare all’interno del partito, le divergenze nel PD create dagli ex del PCI poi PDS sono sempre più aspre, anche se gestite in silenzio, per non disturbare chi li ha rimessi al potere.

Questo è il modus operandi di Renzi la vecchia DC, e questo è la scritta sulla porta PD, la cui parte ora minoritaria ma non solo lei continua a pensare come il PC.

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Il bla bla bla della stampa

26 Feb

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Il circo mediatico del bla bla bla.

I giornalisti devono fare il loro mestiere, o almeno dovrebbero informare il pubblico sui fatti e sugli accadimenti in modo puntuale e preciso, senza però condire l’informazione di contenuti sfacciatamente o nascostamente politici.
La libertà d’informazione è una cosa molto rara ai nostri giorni.
La stragrande maggioranza dei giornalisti accasati, voglio dire quelli che lavorano in particolare per giornali schierati, passano un’informazione deformata e si limitano a trasmettere ciò che al giornale o al partito va bene.
I silenzi su altre notizie che potrebbero danneggiare la loro parte, sono innumerevoli, e per chi capisce di politica fragorosi.
Sarebbe utopico pensare di avere un’informazione neutra, ma c’è un limite a tutto.
I talk show sono l’esempio e la certificazione di ciò che stavo dicendo sopra.
Seguo giornalmente  trasmissioni di talk show che registro quando non posso assistervi in diretta, ma che vedo poi e gioco forza analizzo.
I conduttori portano il discorso dove pare loro, anzi dove la direzione li obbliga a portarlo.
Ne esce così un’informazione drogata che assolutamente non consente al semplice cittadino che ascolta di capire le cose, come sono.
Ancora peggio il cittadino che non è preparato assorbe un ‘idea distorta che lo porta  a conclusioni errate.

Come sempre è una questione di etica professionale e di morale; due aspetti dell’educazione di base che si acquisiscono sin dai primi anni, prima in famiglia e poi fuori nel mondo, nella società.

Quando Renzi dice che dobbiamo partire dalla scuola ha ragione, ma quale è la formazione di chi insegna.?
Per esperienza personale devo dire che nella scuola il livello della formazione è desolatamente basso  e molto politicizzata. 
I difetti dei giornalisti nostrani sono gli stessi di un numero consistente degli insegnanti.
Dalla mia finestra vedo la scuola elementare e vedo cosa fanno i maestri quando c’è la ricreazione, sono riuniti tra loro discutendo di tutto meno che della scuola e dei suoi problemi, mentre i bambini sono lasciati incustoditi.
Un lavoro come un altro.
Non parliamo poi delle manifestazioni  nella scuola ,tutte politiche e sempre di un solo indirizzo, a sinistra.
L’educazione quindi è la responsabile dei nostri guai.
Il concetto di sinistra che siamo tutti uguali, quando invece non è vero, ha appiattito tutto.
la guerra al merito e il sentimento d’invidia  che si genera verso chi emerge,sono i responsabili dello sport più in voga , quello di mettere il bastone tra le ruoteuna prova?
Renzi che almeno a parole prova a fare qualcosa che possa sbloccare lo status quo, non ha ancora cominciato che già cercano di minarlo e di boicottare, facendo il processo alle intenzioni o agitando dietrologia come il conflitto d’interessi presunto. Un fantasma agitato per confondere le idee.
Vietato cambiare lo status quo e la burocrazia .
Renzi non si è ancora sistemato in cima alla pianta nel nido di comando che già scuotono la pianta con l’idea di farlo cadere

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Essere o non essere..

22 Feb

ESSERE O NON ESSERE…..

Alla fine dopo quasi tre ore d’attesa, che ha generato una quantità di illazioni e previsioni della stampa e dei commentatori, Renzi è uscito dalla famosa porta .
Visibilmente in imbarazzo ha letto l’elenco dei ministri che hanno riservato sorprese e ribaltato le aspettative dei cosidetti esperti.
Chi si aspettava una lista di competenti e pronti a mettere mano ai reali problemi della nazione è rimasto deluso.
La prima novità dichiarata : “finalmente un governo con una parità di genere” come dire che basta essere femmina per avere capacità.
Essere donna ha certamente valori diversi per natura e  sensibilità  ma niente ha a che vedere con la competenza, ingrediente indispensabile per fare cose, qualsiasi cosa.

Essere giovani, altra qualità rivendicata.

Bene per il maggior entusiasmo e la  grinta, sempre che siano caratteristiche che l’eletto possiede, che da sole però non possono compensare l’inesperienza o la non conoscenza dell’argomento.

Per il resto un misto di manuale Cencelli e desideri di Napolitano.

Sallusti lo ha chiamato Napolitano tre!

Eh si perché il nostro amato Presidente ci ha messo le mani e come!
Ha in realtà impedito a Renzi di fare un suo governo, almeno quello che aveva in mente.

Due ore e mezzo a discutere e trovare alternative sono servite a diminuire l’identità Renziana del nuovo governo.

Un inizio difficile che aumenta le incertezze del prossimo futuro del governo e sopratutto dell’Italia.

Il dilemma di Renzi rimane essenzialmente quello amletico:

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ESSERE O NON ESSERE

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Allora! Pronti? Via!

20 Feb

ALLORA! PRONTI? VIA!

Mentre Renzi cerca di superare tutti gli scogli che gli si parano davanti nel percorso difficile della costruzione di una squadra, nel PD aumenta la fronda .

Tutti quelli che non hanno digerito la sconfitta alle primarie e da allora rimuginano come tornare a far valere le loro idee sinistre, sono in fermento.

I leader delle due correnti battute e non solo loro si sentono esclusi e in qualche modo fanno capire che potrebbero staccarsi per formare un vero partito di sinistra (sic) così dicono loro, magari alleandosi con SEL.
Per i cittadini si profilano tempi ancora più difficili e il partito “democratico” come sempre antepone all’interesse collettivo le sue battaglie ideologiche.

Se poi mettiamo sotto la lente la situazione attuale il PD anche grazie al Porcellum che tanto criticano, dominano e occupano tutte le posizioni di potere. Dal presidente della Repubblica a quelli di senato e camera, ai presidenti delle più importanti commissioni, a magistratura democratica (di nuovo l’aggettivo deviante) , una montagna di funzionari pubblici e pur tuttavia non sono contenti.

Non siamo all dittatura del popolo, ma forse anche peggio, perché in regime di dittatura almeno si sa .
Nel nostro caso invece pensiamo di essere in una democrazia parlamentare è non lo siamo più da un pezzo.
Se pensiamo a come Monti prima ,Letta poi e Renzi ora,sono arrivati a palazzo Chigi qualche dubbio gli italiani dovrebbero porselo, ma…..la presenza del movimento cinque stelle fa fare anche questi strappi alla nostra costituzione.
La classe politica,  ma sopratutto il PD sembrano avere perso il buon senso.
Vuoi vedere che adesso le frange PD fanno una bella sorpresa al loro segretario nonché prossimo presidente del consiglio.
Io spero di no ma rischiamo di vedere anche questo.
Forse interpretano male il messaggio imperativo del capo.
ALLORA! PRONTI? VIA!  
e loro vanno via.
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Metodo Renzi?

19 Feb

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METODO RENZI?

Mentre le consultazioni continuano a ritmo sufficientemente rapido, le dimostrazioni di scontento di tutti ormai, vedi i 60.000 commercianti e piccoli imprenditori in piazza, o Grillo a Sanremo o chi si vuole buttare dal palco, continuano.
La gente è stanca di aspettare riforme promesse e mai mantenute in modo sufficiente a cambiare.
Le contrapposizioni tra la visione della società e dello stato tra statalisti e liberisti, e l’influenza nefasta dei leader dei piccoli partiti, hanno trasformato il campo della contesa in una palude impraticabile.
Renzi ,si trova di fronte ad un compito arduo, ma non impossibile Continua a leggere

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vieni tu?

8 Feb

vieni tu?

AFFARI NOSTRI!

9 Apr
AFFARI NOSTRI!

AFFARI NOSTRI!

AFFFARI NOSTRI!

 

Finalmente Bersani e Berlusconi, accompagnati dai fedelissimi Letta e Alfano, si sono incontrati, in una saletta del Parlamento, dopo un periodo di no, ostinati del presidente del PD.

Nessuno sapeva dove e quando, come se fosse un incontro di carbonari di buona memoria; incredibile ma per evitare l’assalto dei fotografi e giornalisti avidi di notizie da commentare e foto subito dopo l’incontro, dalle quali trarre le conclusioni dell’incontro.

Sapremo qualcosa dai comunicati ufficiali.

Si suppone che i due partiti presenteranno per il prossimo incontro, ognuno la sua lista di candidabili alla carica più alta del Paese, che in teoria dovrebbe rappresentare tutti gli Italiani, come sarebbe del resto normale.

Non siamo però in un Paese normale, e il sospetto che Bersani cerchi di fare l’asso, piglia tutto è fondata, portando un suo candidato o candidata alla Presidenza.

Tra i nomi che si fanno c’è anche Mortadella, che pare che anche Renzi consideri come ottimale, ma che a molti fa venire l’orticaria.

L’indicazione che il progetto primario del PD, di far fuori Berlusconi è chiara ed evidentissima, ed io credo proprio che questa battaglia su chi occuperà il Quirinale sia davvero importante per noi comuni cittadini.

I nomi contenuti nei pacchi che i due personaggi politici porteranno al prossimo incontro, sono davvero AFFARI NOSTRI!

 

 

VAI AVANTI TU! CHE A ME VIEN DA RIDERE.

1 Mar

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Concluse le elezioni, mi ero chiesto “ e adesso?” illustrando un Bersani che come Amleto, si stava chiedendo cosa fare, con chiusura una domanda: Governissimo?

 

La prima dichiarazione del leader del centrosinistra ha evidenziato tutta la fragilità e l’inesistenza di una qualsiasi forza necessaria ad affrontare la delicatissima e intricata situazione che la consultazione politica ha lasciato.

 

Il tentativo di coinvolgere il Movimento cinque stelle nel rito dell’abituale approccio della vecchia politica,per tentare di ammorbidire Grillo e i suoi,un annuncio di un’operazione di “scouting” che altro non vuole dire che “ acquisto” di parlamentari del nuovo soggetto politico, ha prodotto il primo risultato negativo per lui:una randellata nei denti che Grillo gli ha propinato con un’immediata risposta : “mai il nostro voto di fiducia al PD.”

 

I dibattiti al riguardo si sprecano e ognuno degli intervenuti, tirando l’acqua al suo mulino, si scorda che nel frattempo la realtà di tutti i giorni continua a mettere in difficoltà un sempre maggior numero d’italiani, dando così ragione a chi stufo dei bla bla ha deciso di votare per Grillo, nella speranza che qualcosa cambi.

 

Forse non si sono accorti che siamo di fronte ad un fenomeno che in pratica ha ucciso la vecchia politica, con l’idea d’instaurare un modo nuovo e diverso di “fare politica”, che sia impegnata a risolvere i problemi dei cittadini e non a difendere ad oltranza, dei privilegi accumulatisi in anni di una politica che altro non ha fatto che creare consensi attraverso benefici e prebende distribuite dai partiti.

 

La faccenda MPS insegna, i risultati delle elezioni a Siena sono lì da vedere e non solo a Siena.

 

La sinistra, aveva avuto la possibilità di cambiare con Renzi, giovane, preparato, con idee moderne e un approccio ai problemi che fa in un certo modo astrazione da chi propone le cose.

 

Il vecchio PD di Bersani o con la “base dei vecchi comunisti”, quindi l’ideologia di questo zoccolo duro che ha votato Bersani non l’ha permesso, e Bersani eletto si ritrova a dover operare con i vecchi strumenti frusti.

 

In una situazione come la nostra, le contrapposizioni per partito preso sono nefaste, e le campagne fatte demonizzando l’avversario, lasciano strascichi difficilmente sanabili subito dopo. Le soluzioni di buon senso, cioè di coinvolgere tutte le forze in campo per remare tutti nella stessa direzione e togliere l’Italia dalla palude, diventano difficilmente praticabili.

 

Sarà bene riflettere sul fatto che dietro la porta ideale d’accesso al parlamento per fare un Governo stabile, ora c’è qualcuno che è pronto a usare la mazza, ed è bene che se ne tenga conto.

 

Parafrasare la vecchia barzelletta dei ladri di polli, che incontrano il fattore all’interno del pollaio che mena randellate a chi entra per tornare a rubare mi pare un bel modo figurato di descrivere l’attuale situazione in cui si è venuto a trovare Bersani, che forse pensa di mandare avanti Renzi.

 

Vai avanti tu, che a me vien da ridere!

 

 

 

PRIMARIE DI COALIZIONE DELLA SINISTRA:BERSANI HA VINTO, LA SINISTRA HA PERSO

3 Dic

 

La votazione di domenica due dicembre ha chiuso la kermesse delle primarie della coalizione di centro sinistra con la vittoria di Bersani, ora candidato premier alle prossime elezioni politiche.

Il fatto di non permettere di votare, a chi non aveva potuto votare al primo turno, (ne hanno accettati ottomila su centoventottomila che si erano iscritti on-line), già ha dato un messaggio negativo.

Una rigidità-convenienza dettata dalla paura, che i sostenitori di Renzi potessero ribaltare il risultato, e ciò nonostante il dichiarato appoggio di SEL di Vendola che aveva il quindici percento e che dichiarava di appoggiare Bersani.

Gli apparati e i vecchi sostenitori del PCI ora del PD hanno avuto altrettanta paura del nuovo così ben rappresentato dal giovane Matteo Renzi, e hanno preferito restare con ciò che conoscono, e col passato.

Pur avendo a disposizione un giovane leader con nuove idee, carismatico, chiaro nelle sue proposte, la sinistra non l’ha scelto, perdendo l’occasione per tagliare in modo netto col passato, quello delle contrapposizioni fine a se stesse, dell’ideologia comunista fallita ovunque e sopravissuta in Italia nonostante tutto ciò che si è visto e saputo nel mondo.

E’ così che chi è cresciuto all’ombra dell’ideologia comunista e che rappresenta lo zoccolo duro che ha sempre votato PCI in passato e ora PD, votando per il più Bersani, di fatto sta impedendo il rinnovamento.

Matteo Renzi rappresenta il quaranta percento di chi ha votato le primarie, e la percentuale sarebbe stata ancor maggiore se avessero permesso di votare liberamente, perché Renzi e le sue proposte sono piaciute anche a chi del PD non era.

Bersani comunque avrà un compito non facile, sia per la situazione economica generale, che non gli consentirà di fare quello che dice, ma soprattutto per la novità della proposta politica di Matteo Renzi, che influenzerà in modo consistente l’offerta politica futura del centrosinistra.

Bersani dovrà calibrare molto bene il suo programma perché, l’aumento dei consensi del PD secondo i recenti sondaggi di un buon trenta percento sui precedenti sondaggi, possa consolidarsi.

Un equilibrio da mantenere tra due posizioni opposte quella di Renzi e quella di Vendola, due anime che sembrano incompatibili a una prima analisi, ma che forzatamente dovrà essere trovato.

Il rischio di vedere scendere i consensi, recuperati quasi miracolosamente in poco tempo, proprio a causa della presenza del dibattito pubblico Renzi-Bersani, conclusasi come sappiamo, è reale e consistente, ed è anche per questo che è possibile dire che Bersani ha vinto e la sinistra italiana ha perso.

Saprà la destra, ora divisa, confusa, apparentemente senza idee e senza guida ritrovarsi? Dobbiamo sperarlo per il bene dell’Italia. Il Paese ha bisogno di essere governato e di formazioni politiche forti e sane.

Monti ha tracciato la strada adesso aspettiamo chi dovrà giocoforza seguirla.

 

a faccia a faccia, Bersani contro Renzi

29 Nov

A FACCIA A FACCIA, BERSANI contro RENZI.

L’indice  d’ascolto a faccia a faccia di ieri sera è stato abbastanza alto, del resto anche chi vota a destra, era fortemente interessato a capire quali fossero le differenze tra i due aspiranti a diventare il Presidente del Consiglio del prossimo Governo, sempre che il PD rimanga il partito di maggioranza relativa e la legge elettorale in vigore al momento del voto, lo consenta.

Se guardiamo però ai sondaggi recenti di tutte le fonti, il PD sta incrementando e supera ormai largamente il trenta percento e con le alleanze con SEL e altri piccoli, potrebbe arrivare al quaranta percento, soglia per avere il famoso premio di maggioranza dell’ultima proposta.

Il PDL si trova in una confusione terribile, e ieri sera guardando Porta a Porta, le differenze tra i vari componenti ex AN e Forza Italia sono emerse in maniera evidente.

Mancando la guida di Berlusconi, che ha fondato il movimento-partito, i vari elementi hanno creduto fosse il momento di mostrarsi, e rilevare le diversità.

Quand ghe minga el gatt, balen i ratt (quando il gatto non c’è, i topi ballano) recita un adagio milanese, senza per ciò voler offendere nessuno, ma purtroppo è la realtà.

Tutto ciò vuol dire che con ogni probabilità ci dovremo aspettare un governo di sinistra, nonostante tutto ciò che ne consegue, e ieri sera Bersani ha dato una chiara fotografia di cosa sarà.

Cambiamenti zero, sempre le solite cose della sinistra peggiorate da una destra debole che difficilmente potrà opporsi.

La conclusione di Bersani che considera come nuovo, il guardare negli occhi, le persone che sono in difficoltà, far diventare italiani i figli degli immigrati che qui vivono e studiano, e le altre affermazioni generiche, senza contenuto reale, non sono certamente indicazioni di come risolvere i grandi problemi che l’Italia ha di fronte.

Bersani appartiene alla vecchia guardia imbevuta d’ideologia comunista, purtroppo, con un angolo di prospettiva degno dei Soviet.

Proprio in questo momento la TV informa che i candidati,Bersani,Vendola,Tabacci,Puppato, si sono presi la briga di citare Renzi, che ha pubblicato su alcuni quotidiani come fare ad iscriversi al secondo turno,con la scusa che le regole non si cambiano in corso d’opera:la vera verità è che hanno paura di perdere e avere come segretario e candidato Premier Renzi,il rottamatore.

Se non fosse così, lascerebbero libere le votazioni, ma facendo così rinunciano in futuro ai voti di chi ha votato a destra e indeciso per chi votare vedrebbe in Renzi non solo una faccia nuova, ma chi potrebbe finalmente mettere la parola fine all’ideologia comunista, e guardando sì a chi è in difficoltà, con senso vero di solidarietà, ma non solo, può far cambiare direzione alla politica italiana.

Renzi cancellerebbe alcuni privilegi dei politici, come i vitalizi, ridurrebbe i parlamentari, i ministri, aiuterebbe la classe media, etc… Se tutto questo è destinato a restare nel libro dei sogni lo vedremo.