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ABBIAMO VINTO.E ADESSO?

26 Feb

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ABBIAMO VINTO! E ADESSO?

 

Finita la conta dei voti, l’alleanza del PD con SEL ha ottenuto di stretta misura la maggioranza dei voti sia alla Camera sia al Senato, e grazie alla legge elettorale tanto demonizzata si ritrovano con un regalo di 200 deputati?

 

Un risultato che apparentemente dovrebbe fare felici i rappresentanti della sinistra, per lo scampato pericolo del ritorno di Berlusconi, lascia Bersani nel dubbio amletico che lo ha accompagnato da sempre: essere o non essere?Vado di qui o vado di là? E adesso?

 

Bersani non deve aver dormito tranquillo nella notte della “ vittoria” che mi sembra a tutti gli effetti, una vittoria di Pirro.

 

I problemi dell’Italia sono tali e tanti che, forse, Bersani e il PD che ha ora la responsabilità della soluzione politica di affrontare i problemi e cercare di risolverli, forse avrebbero preferito perdere le elezioni.

 

La patata bollente è nelle loro mani e sono loro a dover proporre come proseguire.

 

La realtà è che lo Tsunami del Movimento cinque stelle, il vero vincitore, che è diventato alla camera il primo partito italiano, dice a chiare lettere che il malessere è molto profondo, e che la gente comune non accetta le politiche di austerità europee della Merkel, e l’inattività e incapacità della classe politica d’affrontare convenientemente la situazione che si da sempre più difficile.

 

Che cosa vorranno fare questi politici di sinistra, che nella campagna elettorale hanno chiaramente detto che con Berlusconi non vogliono avere a che fare, e se lo ritrovano non dove pensavano loro, cioè morto ma vivissimo? si alleeranno con Grillo, e Grillo è pronto a fare politica alla vecchia maniera?

 

Le scelte non sono molte e la sostanziale ingovernabilità, se tutti continueranno a ragionare alla vecchia maniera, diventa un rischio pazzesco per l’Italia e gli Italiani tutti.

 

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il fare e il fare bene nell’interesse dell’Italia, al di là degli schieramenti.

 

Un compito difficile nell’emergenza della crisi che richiede alla classe politica di mettere da parte le diversità e riunire le capacità, ovunque si trovino, per far uscire dalla palude l’Italia.

 

E adesso?Un governissimo?Una questione di buon senso,e di responsabilità di tutte le parti.

 

 

 

 

 

 

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TSUNAMI TOUR

22 Feb

TSUNAMI TOUR

TSUNAMI TOUR

 

 

 

Beppe Grillo sta riempiendo (si fa per dire) le piazze di persone che lo vanno ad ascoltare, anche sfidando il freddo.

Lo spettacolo, perché di spettacolo si tratta, enuncia gran parte delle cose che la gente comune ha voglia di sentire, stanca com’è di una classe politica (salvo rare eccezioni di singoli personaggi) che ha perso il senso della realtà, come se vivesse in un altro mondo.

 

Un mondo senza ristrettezze economiche, il loro, ben diverso da quello che vivono le persone comuni che fanno sempre più fatica a sbarcare il lunario.

 

E’ così che migliaia di persone arrabbiate vanno in piazza e milioni d’italiani andranno  a  votare per il movimento cinque stelle, portando in parlamento una quantità di parlamentari scelti via internet, senza verifiche sulla loro preparazione e idoneità.

 

I sondaggi non sono pubblici, ma da quello che si mormora la sorpresa, sarà enorme, e ciò che sta per investire il mondo della politica italiana è un vero tsunami, che quando arriva non fa distinzione e non risparmia niente di quello che incontra sul suo cammino.

 

La classe politica, intanto, continua imperterrita nelle sue schermaglie televisive, a mostrare i limiti e le incapacità che sono alla base del successo del movimento cinque stelle.

 

Purtroppo per tutti noi, quando si troveranno di fronte al problema di trasformare il dire nel fare, anche gli eletti del movimento cinque stelle, si troveranno nella stessa condizione in cui si troverebbero giocatori di calcio che devono giocare una partita con le regole del rugby. Una partita impossibile.

 

Le innumerevoli leggi e le regole costruite nel corso degli anni, e basate su una costituzione di per sé vecchia se non rinnovate e adattate ai tempi, non consentiranno a nessuno di risolvere i problemi.

 

Avremo in più le macerie e i detriti, lasciati dallo tsunami.

 

Detriti che qualcun altro dovrà rimuovere.