Lavoro, la parola magica che i politici evocano per far credere che si stanno occupando del problema serissimo che attanaglia in particolare il nostro paese.
Cosa meglio di una riforma, l’ennesima.
I nostri politici ma sopratutto i tecnici si sono in passato ostinati a modificare con ulteriori orpelli ,codici, sottocodici richiami a leggi precedenti, in un esercizio di fantasia infinito, le regole sul lavoro.
I sindacati ,cgil, cisl, uil, e tutti gli altri poi ci hanno messo del loro e neanche poco, complicando ulteriormente la materia.
L’unico risultato che sino ad ora avevano ottenuto era stato quello di ingessare progressivamente il mondo del lavoro.
Sembra incredibile ma purtroppo è vero,e dopo la Fornero, anche Matteo Renzi prova a fare la sua:Job act!
Il compito è stato affidato al nuovo ministro, Poletti, che viene dal mondo delle cooperative e che quindi pur cercando di essere neutrale, farà una riforma a sinistra con lo stesso stile delle precedenti:regole, regole, regole, che man mano che aumentano complicano vie più la materia.
È il modo di fare che genera regole poco chiare che si prestano poi alle variegate interpretazioni di chi dovrà metterle in pratica.
Un bel materiale per i contenziosi e le diatribe tanto care ai sindacati e correlati.
Come fare allora?
Io una piccola idea ce l’avrei.
Una bella regola fatta di soli due punti:
1° Libertà di assumere
2° Libertà di licenziare
Il rapporto tra impresa e dipendente diventa unicamente basato sui valori.
Il lavoratore avrà l’interesse di fare al meglio e in modo professionale il suo compito per restare al lavoro, e l’impresa di trattenere le persone valide e capaci.
Se le condizioni del mercato sono normali e c’è il lavoro nessun imprenditore si libera delle persone che competenti e serie fanno il proprio dovere.
Purtroppo noi siamo il paese degli “azzeccagarbugli” e siamo allergici alle cose semplici e facile da capire.
Basta con tutte queste leggi e leggine che ingessano l’Italia e ci obbligano alle consulenze dei “tecnici” per fare cose che in realtà sarebbero semplici.
Riforma?
Due articoli, e basta!
E per chi va a casa ?
si definisca un salario per due anni con obbligo di formazione e di accettazione di un nuovo posto, qualsiasi esso sia, pena lo stop allo stipendio.
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Good to see a tanelt at work. I can’t match that.