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L’INCARICO E’ MIO E ME LO TENGO IO.

8 Apr

L'INCARICO E' MIO E ME LO TENGO IO.

 

Bersani potrebbe essere nominato campione del mondo di cocciutaggine.

Sembra quei bambini che quando gli danno un giocattolo in mano, che ha aspettato per tanto tempo, ma che non è adatto a lui, non lo molla e insiste nonostante le sollecitudini a riconsegnarlo che gli vengono da tutte le parti, persino dall’interno del suo partito, il che è tutto dire.

Molti dei personaggi del PD invece, anche insospettabili per la loro provenienza dal mondo dell’impresa, che potrebbe far pensare a un minimo di buon senso e di esperienza, continuano a raccontare la stessa storia a memoria, con una faccia tosta che ha dell’incredibile.

Proprio come i bambini capricciosi e cocciuti, non sentono ragioni e pur sapendo che non è possibile fare un governo da soli, con i numeri che ci sono, insistono nella loro proposta e nel loro no.

La tragedia è che il comportamento della base del PD e Bersani, accontenta solo la loro supponenza, la loro cocciutaggine, la loro cecità e le loro mire, e dimentica i problemi veri di tutti quelli che non avendo uno stipendio garantito, non sanno come fare a sbarcare il lunario.

Al contrario loro, i politici, i partiti con i propri dipendenti, finanziati con soldi pubblici e ora anche i parlamentari del M5S che hanno comunque risolto il loro problema di soldi, possono contare ogni fine mese su un lauto stipendio oltre ad un extra per le spese, senza doti o competenze che giustifichino il compenso.

Le nomine politiche, per conoscenza e per raccomandazione, escludono i capaci. Da noi il merito non esiste.

Dire poi che è legge, non vuole dire proprio niente, anzi diventa peggiorativo, agli occhi di chi lavora seriamente, a chi magari pure con una laurea, non trova uno straccio d’impiego.

Siamo alla dimostrazione che la divisione, fra chi suda e rischia e chi solo chiacchiera senza finire è reale e pazzesca.

Intanto Bersani, non molla L’incarico è mio e me, lo tengo io.

 

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