Archivio | 16:09

BERSANI E IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AL PD.

24 Mar

20130324_164919-1

ALTO LA’. LA CASSA NON SI TOCCA!

 

Fra le tante cose che i cittadini italiani non digeriscono più, è il finanziamento pubblico ai partiti.

 

I partiti lo usano solo in parte per finanziare le spese delle campagne politiche, tanto è che i rendiconti coprono solo una piccola parte dei soldi ricevuti.

 

E tutto il resto?

 

E’ evidente che tutto ciò che non è giustificato si presta a qualsiasi ipotesi, anche le peggiori.

 

Di tutta evidenza, è che questi soldi, che i cittadini mettono a disposizione attraverso lo Stato, i partiti li usano per mantenere il loro apparato e fare tutte quelle operazioni poco trasparenti, che non possono rendere pubbliche.

 

E’ utile ricordare che un referendum popolare aveva abolito nel 1993 con i 90,3 percento dei voti il finanziamento pubblico, che i politici avevano badato a scavalcare cambiandogli il nome, ma mantenendo intatto il privilegio, di ricevere e gestire allegramente la montagna di soldi del finanziamento.

 

 

 

Di tempo ne è passato da allora e adesso, il M5Stelle, ma non solo, anche il PDL, e la Lega, dicono a gran voce che vogliono eliminare il finanziamento pubblico.

 

La reazione di Bersani, che già si era opposto ogni volta che si paventava l’eventualità, si è affrettato a mettersi in difesa del tesoretto, 42.782.512,80 euro, che gli competono in base ai voti ricevuti.

 

In maniera molto politica, non dice di essere contrario, ma chiede di sedersi a un tavolo per discutere, intanto, fondamentale per il PD, incassare i soldi dell’ultima campagna che gli consentono di mantenere l’apparato e avere i fondi per l’imminente campagna per altre elezioni, che si traccia sempre più chiaramente.

 

Dire di sì alla proposta di Grillo e degli altri, vorrebbe dire dichiarare bancarotta, e da qui la sua posizione, sempre più difficile da mantenere, e neanche l’affermazione che la politica andrebbe in mano ai miliardari (leggi Berlusconi) lo aiuterà a resistere sulla sua posizione.

 

Ben altri problemi e crucci assillano la mente di Bersani, Bersani sa che se non riesce a fare il Governo, ha in sostanza perso la faccia, e se lo fa con il PDL rischia di fare perdere al PD la sua posizione nel paese.

 

Molte volte la testardaggine e l’ansia del potere sono cattive consigliere e ciò che sembra coraggio, in realtà è incoscienza e incapacità di tenere conto dei cittadini che non hanno finanziamenti pubblici su cui contare e con i quali campare.

 

“RINUNCIA!”, dice Grillo, ”ALTO LA’ LA CASSA NON SI TOCCA!” risponde Bersani.

 

 

 

Pubblicità