Archivio | novembre, 2012

a faccia a faccia, Bersani contro Renzi

29 Nov

A FACCIA A FACCIA, BERSANI contro RENZI.

L’indice  d’ascolto a faccia a faccia di ieri sera è stato abbastanza alto, del resto anche chi vota a destra, era fortemente interessato a capire quali fossero le differenze tra i due aspiranti a diventare il Presidente del Consiglio del prossimo Governo, sempre che il PD rimanga il partito di maggioranza relativa e la legge elettorale in vigore al momento del voto, lo consenta.

Se guardiamo però ai sondaggi recenti di tutte le fonti, il PD sta incrementando e supera ormai largamente il trenta percento e con le alleanze con SEL e altri piccoli, potrebbe arrivare al quaranta percento, soglia per avere il famoso premio di maggioranza dell’ultima proposta.

Il PDL si trova in una confusione terribile, e ieri sera guardando Porta a Porta, le differenze tra i vari componenti ex AN e Forza Italia sono emerse in maniera evidente.

Mancando la guida di Berlusconi, che ha fondato il movimento-partito, i vari elementi hanno creduto fosse il momento di mostrarsi, e rilevare le diversità.

Quand ghe minga el gatt, balen i ratt (quando il gatto non c’è, i topi ballano) recita un adagio milanese, senza per ciò voler offendere nessuno, ma purtroppo è la realtà.

Tutto ciò vuol dire che con ogni probabilità ci dovremo aspettare un governo di sinistra, nonostante tutto ciò che ne consegue, e ieri sera Bersani ha dato una chiara fotografia di cosa sarà.

Cambiamenti zero, sempre le solite cose della sinistra peggiorate da una destra debole che difficilmente potrà opporsi.

La conclusione di Bersani che considera come nuovo, il guardare negli occhi, le persone che sono in difficoltà, far diventare italiani i figli degli immigrati che qui vivono e studiano, e le altre affermazioni generiche, senza contenuto reale, non sono certamente indicazioni di come risolvere i grandi problemi che l’Italia ha di fronte.

Bersani appartiene alla vecchia guardia imbevuta d’ideologia comunista, purtroppo, con un angolo di prospettiva degno dei Soviet.

Proprio in questo momento la TV informa che i candidati,Bersani,Vendola,Tabacci,Puppato, si sono presi la briga di citare Renzi, che ha pubblicato su alcuni quotidiani come fare ad iscriversi al secondo turno,con la scusa che le regole non si cambiano in corso d’opera:la vera verità è che hanno paura di perdere e avere come segretario e candidato Premier Renzi,il rottamatore.

Se non fosse così, lascerebbero libere le votazioni, ma facendo così rinunciano in futuro ai voti di chi ha votato a destra e indeciso per chi votare vedrebbe in Renzi non solo una faccia nuova, ma chi potrebbe finalmente mettere la parola fine all’ideologia comunista, e guardando sì a chi è in difficoltà, con senso vero di solidarietà, ma non solo, può far cambiare direzione alla politica italiana.

Renzi cancellerebbe alcuni privilegi dei politici, come i vitalizi, ridurrebbe i parlamentari, i ministri, aiuterebbe la classe media, etc… Se tutto questo è destinato a restare nel libro dei sogni lo vedremo.

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abbiamo le novità delle primarie:le solite cose

28 Nov

ABBIAMO LE NOVITÀ DELLE PRIMARIE: LE SOLITE COSE.

Sembra un gioco di parole ma è la realtà.

I contendenti appena finito lo scrutinio del primo turno delle primarie,hanno  commentato i dati: come sempre hanno vinto tutti.

La candidata Puppato cheha raccolto meno del tre percento,  ha rilasciato dichiarazioni sensate, lucide che votato da poco più del due percento, Tabacci ha detto che si è divertito, ognuno degli altri tre ha con toni diversi dichiarato di avere virtualmente vinto.

Bersani è molto soddisfatto, Vendola ha già messo all’asta al miglior offerente i suoi voti, e si sente arbitro del secondo turno, Renzi dice ripartiamo dallo zero a zero., pur avendo quasi il 9 percento di voti in meno.

Ieri  mattina la macchina propagandistica dichiarava oltre quattro milioni di voti, Prodi diceva che lui ne ha fatti votare di più(sic), ieri sera i votanti ufficiali superano di poco i tre milioni.

Una bella differenza e come sempre la sinistra usa una lente d’ingrandimento, quasi come i sindacati quando contano i partecipanti agli scioperi o alle manifestazioni di piazza.

In ogni caso un milione di votanti l’ha portato Renzi  e badate bene votanti delle regioni più rosse.

Ciò vuol dire che coloro che hanno sempre votato, prima PCI poi DS poi PD,vorrebbero cambiare un poco l’aria dando a Renzi la possibilità di finalmente svecchiare il partito introducendo un modo di fare politica più semplice, ma più scattante senza le remore del passato con poche idee ma chiare e soprattutto intese ad affrontare i problemi reali della gente.

A Bersani non piace la crescita oltre misura del contendente Renzi che apertamente parla di rottamazione , non piace e sta mettendo in atto tutte le furberie per evitare che altri che non sono andati   a votare possano esprimersi a favore di Renzi e fargli vincere le primarie.

Bersani fa finta di non sentire e prende la scusa del regolamento.

Con i problemi che ha l’Italia, la prima cosa che Bersani farebbe stante le sue dichiarazioni darebbe la nazionalità a tutti gli stranieri nati in Italia stravolgendo la regola dello”jus sanguinis”.

Obiettivo, i voti di quelli che già possono votare e dei futuri italiani in base alla “jus soli”.

La verità è che ha paura di perdere, e che possano andare a votare tutti coloro che hanno visto in Renzi  finalmente il rinnovamento del più importante partito della sinistra.

Questa sera sentiremo il faccia a faccia e potremo valutare meglio le differenze, già evidenti tra i due contendenti.

In funzione di chi vincerà e soprattutto con chi si alleerà il PD per poter governare, dipende il futuro prossimo dell’Italia e di tutti noi.

Abbiamo l’obbligo di sperare che vinca il migliore e il buon senso.

ve la do io la politica

23 Nov

 

 

VE LA DO IO LA POLITICA!

Il nostro amato Presidente, Giorgio Napolitano, quasi alla fine del suo mandato ha cominciato a dire tutto ciò che pensa, quasi a imitare un suo illustre predecessore, il compianto Francesco Cossiga”il picconatore”.

Intervistato, mentre era in Francia in visita ufficiale, alla domanda ormai vetusta sul futuro di Mario Monti ha voluto chiarire che Monti senatore a vita, non può essere candidato alle prossime elezioni.

Se lo dice Napolitano che ha fior di consiglieri ci sarà del vero.

Come sempre il giorno dopo sono scoppiati nei”talk show” i commenti, i pro, i contro, i distinguo. il bla bla solito che ha stancato tutti e che è una delle  tante ragioni per cui la gente si sta allontanando dalla politica.

Si parla di politica, di antipolitica, viva la politica, abbasso la politica.

Ve la do io la politica, dice con i fatti il nostro Presidente, che sin da molto prima delle dimissioni di Berlusconi, ha condotto la sua azione “politica” in modo silente e intelligente.

Ha messo Monti a capo del Governo, l’ha blindato dagli attacchi dei politici di professione nominandolo senatore a vita e adesso se lo riserva per future azioni.

Viva il nostro Presidente!

 

 

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