IL RIGORE NON BASTA!
I fatti, sempre si prestano a interpretazioni e accostamenti che diventano significativi secondo il momento.
Il caso di ieri sera: la concomitanza di due episodi distanti nella loro specificità, ma molto interessanti per le analogie che danno motivo di commenti anche coloriti, la sfida tra le nazionali d’Italia e Germania alle semifinali degli europei di calcio 2012, e la riunione di Bruxelles dei Leader Europei al capezzale dell’Europa dei 27.
Il calcio: i nostri calciatori, dovevano cercare di battere la Germania, favorita da tutti gli osservatori, e molto considerata per il suo gioco di squadra la compattezza, la disciplina e il percorso fatto sino a quel momento nel campionato.
La politica: Mario Monti, il nostro primo ministro, doveva dimostrare che l’Italia poteva dire la sua e costringere Angela Merkel, a scendere dal suo trono, abbandonare la sua politica di rigore assoluto, gli atteggiamenti rigidi e intransigenti intesi alla difesa “fino all’ultimo” degli interessi specifici della Germania, per mantenere quei benefici importanti derivanti dall’introduzione dell’Euro.
L’Italia, ha vinto con due gol di Mario Balotelli, un ragazzo del Ghana, nato a Palermo, adottato dalla famiglia Balotelli, cittadino italiano quindi a tutti gli effetti.
Un nuovo italiano, di colore, che canta l’inno nazionale, si batte con una grinta assoluta e che con una fantasia e creatività tipiche caratteristiche italiane, costruisce la vittoria della nostra Nazionale, dedicando a sua madre adottiva la vittoria. Un abbraccio commovente sigilla questo momento d’intimità confermando altresì un’altra caratteristica molto italiana del rapporto madre-figlio.
I miracoli dell’Accettazione e dell’Amore.
Il rigore segnato negli ultimi momenti non è bastato alla Germania per accedere alle finali.
La sconfitta come uno stop al rigore teutonico.
La sorpresa e lo stupore che si leggevano sui volti dei tifosi Tedeschi, ammutoliti di fronte alla forza creativa degli italiani, sono stampati nella memoria di ognuno di noi, in particolare di chi poco credeva e crede nella nostra capacità di reazione.
Mario Monti, che alla fine di una lunghissima trattativa protrattasi sino alle quattro del mattino, riusciva nel suo intento di convincere Angela Merkel a decidere di accettare l’idea di un “firewall” a difesa dei paesi virtuosi attaccati dai mercati, tutto da vedere nei dettagli è vero ma espressivo del cambiamento di prospettiva e di direzione.
I due Mario hanno battuto, ognuno sul proprio campo, la pur forte Germania.
IL RIGORE, NON BASTA.